Ver-Sacrum. La rivista della Secessione Viennese 1898-1903

La Mostra a cura di Eleonora Marangoni, Elisa Tovazzi e Cristina Sega è visitabile presso la Biblioteca Civica Tartarotti dal 1 al 25 giugno.

La rivista ideata da Gustav Klimt, Max Kurzweil e Ludwig Hevesi nasce nel 1898 come periodico della corrente artistica fondata da Klimt e altri a Vienna nel 1897. La Wiener Secession iniziò come associazione formata da artisti, pittori e architetti staccatisi (come dichiara il nome) dalla storica Accademia delle Belle Arti (Akademie der bildenden Künste Wien).

Seguendo il principio secessionista della Gesamtkunstwerk, l'opera d'arte totale, la rivista propone contenuti diversi: parole, decorazioni, immagini, fotografie per dare spazio in ogni ambito alla creatività.

In totale pubblicarono ben 276 artisti, pittori, scultori, designer, architetti, incisori, nei tre anni di attività. Oltre ai già citati Klimt, Kurzweil e Hevesi troviamo Alfred Roller (autore della prima copetina) Alfons Mucha, Koloman Moser, Josef Hoffmann, Otto Wagner, Adolf Böhm e molti altri.

La ricchezza dei contenuti è anche nei numeri delle opere iconografiche complessivamente presenti: 471 disegni, 55 litografie e calcografie, 216 xilografie.

Ludwig Hevesi – critico d’arte, scrittore e co-fondatore di Ver Sacrum – ricorda così la prima uscita: “la pagina di testo si integra con l’immagine sì da sembrare un organismo vivente che si muove su un’unica superficie.”

La Secessione viennese è contemporanea agli altri movimenti simili sviluppatisi nel resto dell'Europa e cambia nome a seconda del paese: troviamo in Francia l’Art Noveau o altrove il Modernismo (Spagna, Russia), proprio per la sua tendenza a citare le tradizioni basandosi però su materiali e soluzioni tecniche innovative. In italia prende il nome di Stile Liberty, in Germania di Jugendstil.

L’esposizione in parallelo - una selezione ragionata dalle annate dal 1898 al 1900 appartenenti al patrimonio della Biblioteca - è offerta in occasione di Klimt e l’arte italiana, visitabile presso il Mart fino al 27 agosto 2023. Altri numeri della rivista, provenienti dalle collezioni della Tartarotti sono visibili proprio all’interno di questa mostra.


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